La regione del Tibet, che si trova nell’Asia centrale, fa parte del territorio nazionale della Repubblica Popolare Cinese: questa nazione è resa particolare dall’altitudine media del suo territorio, stimata attorno ai 4900 metri, causandole l’appellativo di ‘tetto del mondo’. La cosiddetta Capitale tradizionale è la città di Lhasa, che è pure Capitale della Regione Autonoma del Tibet. La situazione politica di questa regione è resa difficoltosa dalle relazioni diplomatiche tra il governo tibetano in esilio, del Dalai Lama, e la Repubblica Popolare Cinese: difatti, il primo, rivendica un’autonomia totale dalla Cina, mentre che, quest’ultima, ha imposto il suo controllo su quel territorio. Dal punto di vista climatico, il Tibet subisce l’influenza di un clima particolarmente avverso, in considerazione delle temperature rigide e della presenza costante di venti: infine, non ci si deve dimenticare delle forti escursioni termiche notturne, che possono comportare l’abbassamento delle temperature fino ai -30 gradi. Le precipitazioni sono frequenti tra giugno e settembre; per il resto dell’anno, invece, sono quasi assenti. I mesi più freddi sono quelli di dicembre e di febbraio. Tra i fiumi che sgorgano sull’Altopiano Tibetano, ricordiamo Huang He, Yangtze, Mekong, Indo, Brahmaputra, Gange e Sutlej.
Il Tibet è famoso per la cultura buddhista, diffusa anche in Mongolia e nel sud della Siberia: simbolo di questa ricchezza sono i famosi monasteri, oggetto di una politica repressiva cinese; in alcuni casi sono stati demoliti o, comunque, pesantemente danneggiati. In altri casi, i monaci hanno subito incarcerazioni.