Ghardaia, la bianco celeste capitale della pentapoli del Mzab,con il dedalo impossibile delle viuzze strette della casbah, i suoi richiami, i suoi odori e i suoi colori, Timimoun, che si distingue per il suo grande palmeto e per l’onnipresente rosso ocra delle case in stile sudanese, il Sahara e le formazioni rocciose degli Hoggar, che si stagliano imponenti da millenni, custodendo, consapevolmente, qua e là pregevolissimi graffiti, le distese sabbiose e le piccole dune, oltre alle sorprendenti apparizioni inaspettate di una strana vegetazione lungo il letto di quelli che furono o sono salt